Finalmente ce l'ho fatta. Dopo l'acquisto della nuova super macchina fotografica e una passione per la fotografia in crescendo, ho impiegato più di una settimana per rivedere le più di 1200 foto scattate in Canada, scendendo ad un quasi decente numero intorno ai 250. Alcune proprio non saranno perfette poichè non sono ancora bravo con il fotoritocco, ma va bene così. Andiamo con ordine.
Questo viaggio in Canada doveva essere un viaggio solitario, volo prenotato gratis con le miglia accumulate in questi 2 anni, spostamenti in bus, alloggio in ostelli... insomma mi ero accorto che sti hotel e macchine affittate avevano imborghesito i miei modi un po' rustichi, e quindi volevo tornare alle origini. Poi si è offerto mio fratello come pastore maremmano di compagnia, e quindi le cose si sono evolute nel modo che sto per narrarvi. Ma sempre mantenendo le notti in ostello e i trasferimenti in bus.
Prima tappa: Montreal.
Ci incontriamo il sabato in aeroporto, io con il mio volo da Houston, lui da Genova via Parigi. Dopo averlo cercato 20 minuti, lo trovo nascosto dietro una colonna che mi aspettava... l'accoglienza non poteva essere più calorosa da parte mia. Abbiamo camminato molto e il giovine lamentava già dopo 20 minuti per una camminata dalla stazio
ne del bus all'ostello. La autodiagnosi del speriamofuturodottore: pappole sotto i piedi, che però si risveglia per la quantità di gnocca che gira per le strade il sabato sera. Città bella e molto vivibile, un po' stile europeo, senza palazzoni giganteschi, ma con un centro storico (per modo di dire storico) che diventa l'area turistica: la sua zona sul fiume, il museo della scienza, i palazzi piu o meno vecchi, la bellissima cattedrale di Notre Dame in piazza d'Armi. Foto in notturna piu o meno venute, e io e fede iniziamo ad affezionarci al concetto del Pitcher. Non esisteva il ci facciamo due birrette, ma ci facciamo un pitcher, che non è altro che la brocca da mezzo gallone.Questa sarà una costante per tutto il viaggio, così come i lamenti per le pappole. Tutti parlano francese come prima lingua, ma inglese come seconda. Visitiamo il Biodome, quello che faceva parte del quartiere olimpico nel 1974 come velodromo, trasformato in zoo al coperto con diversi tipi di animali dopo le olimpiadi.Da notare anche lo stadio dei Montreal Saputo, che scala sicuramente la classifica a 4 a 4.
Seconda tappa: Toronto. Trasferimento di 7 ore su pullman Greyhound. Toronto città stile americano, con i suoi grattacieli, la sua torre piu alta del mondo, la sua gente che parla inglese, il suo skyline dal lago. Incontriamo in ostello Andrea, uno Zamboni driver di Torino in viaggio per il canada con una passione per l'Hockey, che soprannomineremo Gualtiero. Con lui formiamo un trio formidabile. Città piacevole ma non c'è molto da fare, con tanto di castello medioevale construito 100 anni fa da un ricco industriale. E allora continuo a fare foto. E a ordinare pitcher di birra.
Terza tappa: Cascate del Niagara. Il vero motivo per cui sono andato in Canada. Spettacolo naturale meraviglioso ed attrazioni per viverlo fenomenali: dal Maid of the Mist, il battello che ti porta fino a sotto, al sistema di tunnel dietro la cascata, al giro sul motoscafo piu potente del mondo nelle rapide a farsi bagnare da muri di acqua gelata. Ma verso le 5 del pomeriggio ecco ripagato il viaggio e le pappole sotto i piedi. Un arcobaleno a 180 gradi, bellissimo, che esce e rientra nella cascata. Una delle cose piu belle che io abbia mai visto. Qui assaggiamo il piatto tipico del Canada... che a solo pensarci mi fa ancora schifo: patate fritte, formaggio di capra e salsa dell'arrosto tutto mescolato insieme. Ma l'ultima sera è quella che corona la nostra esperienza in canada: cena con musical Oh Canada Eh, ovviamente tutto canadese, con gli attori che ti facevano anche da camerieri. Spettacolo divertentissimo e Fede si è pure ritrovato una gnocca che cantava seduto sulle ginocchia e gli ha pure fatto cantare qualche parola. E poi il ritorno in aeroporto a Toronto, con saluto finale attraverso una cornetta del telefono per ragioni di security. Ci facciamo un pitcher?

1 commento:
ma sei ancora negli states? peccato che non aggiorni piu il blog
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